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Le attività di Animazione Interculturale

  • Introduzione
  • Le attività con l'animatrice interculturale, esperta in attività grafico-pittoriche, drammatico- espressive: Stefania Carboni
  • Le attività con l'animatore interculturale, esperto in lingua straniera (inglese):Gabriele Bertozzi
  • Le attività con l'animatore interculturale, esperto in attività musicali e drammatico-espressive: Giorgio Caselli

Introduzione 

Le analisi dei dati disponibili sull’entità della mobilità sociale che ha recentemente interessato la realtà nazionale ed internazionale, evidenziano un sensibile incremento degli spostamenti di popoli e di individui. La regione Marche non è estranea al fenomeno e, anzi, essa è scenario di una immigrazione straniera piuttosto intensa e ultimamente visibilmente in aumento e ciò crea, sempre più frequentemente le condizioni per il contatto tra gruppi e persone appartenenti a diverse etnie.

La vera e propria “rivoluzione sociale” che viene in tal modo messa in atto coinvolge anche la città di Fano la quale, sia per la posizione strategica che occupa nel medio Adriatico, sia per le opportunità di lavoro e di vita che è in grado di offrire, partecipa in modo evidente a cambiamenti sociali recentemente intervenuti. Ciò legittima la progettazione e la realizzazione di un preciso e sistematico piano di accoglienza e di integrazione onde evitare spiacevoli manifestazioni xenofobe ed eventi di intolleranza tra la popolazione autoctona e individui appartenenti a etnie diverse.

La società interculturale e le strategie da mettere in atto per la sua realizzazione sono tematiche centrali nel dibattito culturale: il riconoscimento dell’importanza di tradurre e di trasformare l’accoglienza da problema ad opportunità è da tempo obiettivo fondamentale per l’Amministrazione Comunale danese la quale, con la recente istituzione di un Centro Interculturale, il C.R.E.M.I, si è dotata anche degli strumenti necessari ed idonei per agire in modo efficace e mirato.

La volontà di rendersi adeguatamente interpreti dei cambiamenti sociali in atto nella città, ha significato per il C.R.E.M.I. avvicinarsi al mondo della scuola che, in prima istanza, risulta coinvolta integralmente nella questione interculturale. Di fronte alla presenza stanziale e variegata degli immigrati, e al conseguente inserimento di una percentuale di alunni stranieri in sensibile incremento, la scuola non può esimersi dall’affrontare la tematica se non in termini operativi e pragmatici: essa deve sapere utilizzare gli strumenti didattici e pedagogici di cui dispone per affrontare la sfida lanciata dalla problematica, per promuovere il superamento delle barriere determinate da stereotipi e da retaggi culturali, per far acquisire dei vissuti valoriali riferiti al pluralismo e alla differenza ed effettuare, in tal modo, un autentico rinnovamento delle coordinate etico-economiche.

L’attivazione di figure di esperti della questione interculturale e la loro messa a disposizione delle realtà scolastiche che insistono sul territorio comunale ben si rende interprete della forte motivazione e l’interesse per la realizzazione di un’integrazione sociale idonea che anima il C.R.E.M.I. e l’Amministrazione locale. Attraverso il gioco, l’insegnamento aperto, dialettico, dialogico e creativo, l’uso di metodologie attive, partecipate e di laboratorio l’animatore interculturale è in grado di stimolare negli alunni la curiosità e il desiderio di entrare attivamente nello scambio interculturale, di destrutturate la classe, di rivedere la dinamiche relazionali in atto e di suscitare atteggiamenti empatici nei bambini. Essi sono chiamati, attraverso il coinvolgimento in prima persona, a vivere la bellezza e la difficoltà dell’incontro con gli altri, a mettere in gioco la propria identità culturale e ad entrare in relazione, anche conflittuale con l’identità altrui attraverso un percorso che prova a raggiungere e a riconoscere i modelli culturali alternativi a quelli esistenti e ormai consolidati.

Queste motivazioni e convinzioni stanno alla base dei tre animatori interculturali e dei percorsi da loro coadiuvati e coordinati in varie realtà scolastiche della città; le schede che seguono rappresentano la volontà di restituire un’immagine del loro importante operato, pur senza ambire ad una descrizione esaustiva delle loro attività, le quali, essendo ancora in pieno svolgimento e sviluppo, risultano soggette ad aggiustamenti e a revisioni.

Le attività con l'animatrice interculturale, esperta in attività grafico-pittoriche, drammatico- espressive: Stefania Carboni

TITOLO DEL PROGETTO: Educare all’interculturalità attraverso le emozioni.
SCUOLA: Elementare Sant’Orso (Fano)
CLASSI COINVOLTE: IV
METODOLOGIA UTILIZZATA: Metodo euristico, dialogico; apprendimento attivo; Brainstorming; Approccio critico-problematico; Approccio laboratoriale; Tutoring; gioco di ruolo;
DESCRIZIONE DEL PERCORSO - FASI DI LAVORO-(ATTIVITA'):

Lettura della Carta dei diritti dei bambini; Discussione sulle sensazioni suscitate dalla lettura; Indagini sulle emozioni “Sto bene quando”, “Sto male quando”; Discussione e riflessione sui risultati delle indagini sulle emozioni; Discussione e riflessione sulle diversità di situazioni emotive presenti nel contesto classe; Riflessione collettiva finalizzata a promuovere la capacità empatica – quale situazione emotiva vivono coloro che sono costretti a spostarsi in un paese diverso da quello di origine?- Esercizi finalizzati a comparare situazioni, a rilevare analogie e differenze tra i vari stati emotivi; Ascolto di musiche etniche finalizzato a rilevare le emozioni che comunicano le peculiarità sonorità prodotte da varie etnie; Associazione musica- emozione; Lettura di fiabe provenienti da vari siti geografici; Individuazione delle emozioni contenute nei testi e comunicate dalla narrazione; Indagine sulle situazioni che turbano tutti i bambini del mondo, finalizzata a rilevare la condivisione di sentimenti, di paure, di analoghi stati emotivi; Cartelloni esemplificativi; Invenzione collettiva di una storia ambientata, per volere dei bambini, nella savana africana in cui figurino tutti gli aspetti emotivi, relazionali e affettivi individuati durante il percorso; Attività di drammatizzazione; Progettazione dell’allestimento scenografico destinato allo spettacolo che scaturirà dal percorso stabilito dal progetto; Laboratorio grafico-pittorico-manipolativo per la realizzazione di costumi, di scenografie, di oggetti scenici; Messa in scena della fiaba inventata dai bambini.
RISULTATO PREVISTO: Spettacolo drammatico-teatrale
SCUOLA: Elementare Sant’Orso (Fano)
CLASSI COINVOLTE: IV
METODOLOGIA UTILIZZATA: Metodo euristico, dialogico; apprendimento attivo; Brainstroming; Approccio critico-problematico; Approccio laboratoriale; Tutoring; gioco di ruolo;
DESCRIZIONE DEL PERCORSO - FASI DI LAVORO-(ATTIVITA'):

Lettura della Carta dei diritti dei bambini; Discussione sulle sensazioni suscitate dalla lettura; Indagini sulle emozioni “Sto bene quando”, “Sto male quando”; Discussione e riflessione sui risultati delle indagini sulle emozioni; Discussione e riflessione sulle diversità di situazioni emotive presenti nel contesto classe; Riflessione collettiva finalizzata a promuovere la capacità empatica – quale situazione emotiva vivono coloro che sono costretti a spostarsi in un paese diverso da quello di origine?- Esercizi finalizzati a comparare situazioni, a rilevare analogie e differenze tra i vari stati emotivi; Ascolto di musiche etniche finalizzato a rilevare le emozioni che comunicano le peculiarità sonorità prodotte da varie etnie; Associazione musica- emozione; Lettura di fiabe provenienti da vari siti geografici; Individuazione delle emozioni contenute nei testi e comunicate dalla narrazione; Indagine sulle situazioni che turbano tutti i bambini del mondo, finalizzata a rilevare la condivisione di sentimenti, di paure, di analoghi stati emotivi; Cartelloni esemplificativi; Invenzione collettiva di una storia ambientata, per volere dei bambini, nella savana africana in cui figurino tutti gli aspetti emotivi, relazionali e affettivi individuati durante il percorso; Attività di drammatizzazione; Progettazione dell’allestimento scenografico destinato allo spettacolo che scaturirà dal percorso stabilito dal progetto; Laboratorio grafico-pittorico-manipolativo per la realizzazione di costumi, di scenografie, di oggetti scenici; Messa in scena della fiaba inventata dai bambini.
RISULTATO PREVISTO: Spettacolo drammatico-teatrale

TITOLO DEL PROGETTO: Un viaggio nel mondo
SCUOLA: Scuola elementare “Gentile” –Fano-
CLASSI COINVOLTE: III
METODOLOGIA UTILIZZATA:  Metodo euristico, dialogico; apprendimento attivo; Situazione stimolo; Brainstorming; Approccio critico-problematico; Approccio laboratoriale; Tutoring; gioco di ruolo;
CON GLI INSEGNANTI:
Incontri propedeutici con gli insegnanti delle classi coinvolte nel progetto a scopo informativo e formativo, cioè teso ad individuare una strategia di lavoro flessibile eppur sempre ancorata a riferimenti importanti per procedere in modo efficace e sistematico nello sviluppo del percorso stabilito; Scelta di un repertorio di immagini relative a diversi siti geografici;
CON GLI ALUNNI:
Proiezione delle immagini dei paesaggi scelti dagli insegnanti con sottofondo di musiche e melodie; Discussione collettiva finalizzata alla scelta, da parte dei bambini, delle immagini e delle musiche che suscitavano in loro maggiori emozioni; Approfondimento geografico-culturale sugli ambienti riprodotti nelle immagini, finalizzato alla comprensione delle situazioni socio-culturali esistenti nei paesi presi in esame, alla contestualizzazione e alla collocazione delle narrazioni inventate; Cartelloni esemplificativi; Invenzione di racconti ambientati negli scenari geografici individuati; Creazione di personaggi, di situazioni; Laboratorio grafico-manipolativo: realizzazione di burattini che riproducono i personaggi delle storie inventate; Progettazione dell’allestimento scenografico destinato allo spettacolo conseguente al percorso stabilito dal progetto; Rappresentazione delle storie mediante teatro dei burattini.
RISULTATO PREVISTO: Spettacolo di burattini realizzato dagli alunni delle classi coinvolte nel progetto. 

 TITOLO DEL PROGETTO: Percorso interculturale attraverso la conoscenza di opere iconografiche di vari artisti.
SCUOLA: Elementare Centinarola (Fano)
CLASSI COINVOLTE: I/II
METODOLOGIA UTILIZZATA: Metodo euristico, dialogico; apprendimento attivo; Brainstorming; Approccio critico-problematico; Approccio laboratoriale; Tutoring; gioco di ruolo;
DESCRIZIONE DEL PERCORSO-FASI DEL LAVORO-(ATTIVITA')
Fruizione da parte degli alunni della visione di opere appartenenti a diversi artisti: Chagall, Munch; Discussione sulle sensazioni e sulle emozioni comunicate dalle rappresentazioni iconografiche scelte; Fruizione di opere appartenenti ad artisti appartenenti a diversi luoghi geografici della Terra e a culture differenti (Cinesi, giapponesi,..) Discussione finalizzata a rilevare le sensazioni e le emozioni suscitate dalle opere prese in esame; Individuazione delle affinità e delle differenze delle immagini oggetto delle attività; Cartelloni esemplificativi che mettano in grado di cogliere le analogie, le differenze; Individuazione del sentimento come base comune a tutte le rappresentazioni e a tutte le opere prodotte dai vari artisti; Semplice lettura iconografica dei quadri ( dal punto di vista della struttura dell’opera – individuazione e localizzazione degli elementi principali dell’opera- e dei colori utilizzati); Associazione colore- sentimento- comunicazione del messaggio insito nella rappresentazione; Ascolto di musiche e melodie appartenenti a varie culture, tra cui quelle che hanno prodotto le opere oggetto delle attività; Attribuzione delle musiche alle rappresentazioni; Spiegazione della scelta e approfondimenti culturali idonei all’età dei bambini cui è rivolto il progetto; Riflessioni sull’identità culturale di un popolo e delle sue espressioni artistiche, finalizzato alla promozione del riconoscimento e della valorizzazione delle culture diverse da quella di appartenenza; Laboratorio grafico-pittorico-manipolativo per la produzione autonoma di espressioni della propria personalità, delle proprie emozioni e della propria identità, anche culturale
RISULTATO PREVISTO: Mostra degli elaborati dei bambini.

TITOLO DEL PROGETTO:  Un viaggio nel mondo
SCUOLA:  Scuola elementare Torrette di Fano
CLASSI COINVOLTE:  I/II/III
METODOLOGIA UTILIZZATA: Metodo euristico, dialogico; apprendimento attivo; Situazione stimolo; Brainstorming; Approccio critico-problematico; Approccio laboratoriale; Tutoring; gioco di ruolo;
DESCRIZIONE DEL PERCORSO -FASI DI LAVORO-
Il percorso è affine a quello individuato per la scuola elementare di Centinarola, di cui la tabella precedente riporta una descrizione dettagliata delle attività e delle fasi di lavoro. Il progetto destinato alla scuola di Torrette si discosta da quello descritto in precedenza per gli ambiti geografici e culturali dominanti: essendo piuttosto alta la percentuale di bambini marocchini, la scelta del sito individuato come scenario del percorso è caduta sul paese del Marocco. Ciò allo scopo di far conoscere, riconoscere e valorizzare la cultura marocchina dalla popolazione scolastica autoctona, nel tentativo di superare gli stereotipi e i pregiudizi che gravano su questa etnia.
RISULTATO PREVISTO
: Mostra degli elaborati dei bambini.
NOTE: La scuola è situata in un territorio della città in cui è particolarmente alta la percentuale di presenza degli alunni stranieri nei vari contesti classe. Le opportunità economiche e la peculiare tipologia di lavoro offerta dalle imprese che insistono nella zona (impieghi occasionali e temporanei) costituiscono i principali motivi di richiamo di lavoratori immigrati. Lo stabilirsi in modo più o meno permanente implica la frequenza dei bambini alla scuola presente nel territorio. La popolazione scolastica ha, dunque, una configurazione abbastanza eterogenea dal punto di vista etnico e culturale, con una dominanza di elementi provenienti dal Marocco. Tale circostanza pone in risalto l’esigenza e la necessità di ricorrere ad un animatore interculturale in gradi di mediare le situazioni di conflitto più difficili da gestire e si ponga come valido supporto nell’attività didattico-educativa delle insegnanti.

Le attività con l'animatore interculturale, esperto in lingua straniera (inglese): Gabriele Bertozzi

TITOLO DEL PROGETTO: ”Natale dov’è?”
SCUOLA: Elementare Fenile (Fano)
CLASSI COINVOLTE:  Tutte le classi del plesso (n. 64 bambini)
METODOLOGIA UTILIZZATA:  Metodo euristico, dialogico; apprendimento attivo; Brainstroming; Approccio critico-problematico; Approccio laboratoriale; Tutoring; gioco di ruolo; coinvolgimento di genitori stranieri per apporto diretto e/o indiretto di documentazioni e di informazioni.
DESCRIZIONE DEL PERCORSO - FASI DI LAVORO- ATTIVITA' CON GLI INSEGNANTI:
Incontri propedeutici con gli insegnanti delle classi coinvolte nel progetto a scopo informativo e formativo, cioè teso ad individuare una strategia di lavoro flessibile eppur sempre ancorata a riferimenti importanti per procedere in modo efficace e sistematico nello sviluppo del percorso stabilito; Analisi del contesto scolastico; Definizione delle linee guida del percorso caratterizzato, comunque e sempre, dalla flessibilità; Scelta dei personaggi; Individuazione della lingua inglese come filo conduttore per lo sviluppo del percorso progettuale.
CON I GENITORI IMMIGRATI:
in itinere si è reso necessario l’intervento diretto e/o indiretto di genitori di bambini stranieri. Il coinvolgimento degli adulti ha previsto la richiesta di materiale e di documenti provenienti dai paesi presi in esame nel progetto. La disponibilità dei genitori non è stata richiesta a priori, né si è proceduto in una pianificazione dei momenti di inserimento degli adulti immigrati. Si è preferito che la loro presenza in classe e il loro contributo emergesse come esigenza degli alunni; ciò nella convinzione che da una simile azione favorisca un riconoscimento più autentico e pregnante di significato della cultura “altra”.
CON GLI ALUNNI: Situazione Stimolo: Natale dov’è? Discussione, riflessione e considerazioni collettive sulla tematica individuata; Approfondimento geografico e culturale dei siti presi in esame; Invenzione collettiva di una storia basata sugli approfondimenti realizzati in precedenza; Creazione di un testo finalizzato alla drammatizzazione; Attività di drammatizzazione; Progettazione dell’allestimento scenografico destinato allo spettacolo che scaturirà dal percorso stabilito dal progetto; Laboratorio grafico-pittorico-manipolativo per la realizzazione di costumi, di scenografie, di oggetti scenici; Messa in scena della fiaba inventata dai bambini. RISULTATO PREVISTO
: Spettacolo drammatico-teatrale in occasione del Natale

TITOLO DEL PROGETTO: ”Mr. Spaghetti and friends”
SCUOLA: Scuola elementare Fenile (Fano)
CLASSI COINVOLTE: Tutte le classi
METODOLOGIA UTILIZZATA: Metodo euristico, dialogico; apprendimento attivo; Situazione stimolo; Brainstroming; Approccio critico-problematico; Approccio laboratoriale; Tutoring; gioco di ruolo; approccio ludico.
DESCRIZIONE DEL PERCORSO - FASI DI LAVORO-
Situazione stimolo: lettura della storia di un autore che voleva scrivere un racconto che potesse piacere a tutti i popoli del mondo; Individuazione di fiabe peculiari di gruppi etnici; Attività di confronto e comparazione per rilevare analogie e differenze, affinità, similarità; Esercitazioni finalizzate a modificare storie caratteristiche di culture e popoli con elementi peculiari di altri paesi e di altri contesti sociali; Discussioni e riflessioni atte a porre in evidenza l’esistenza di stereotipi e di pregiudizi culturali reciproci ( i personaggi prendono vita, si staccano dalla narrazione cui fanno parte e reagiscono male all’attivazione di stereotipi e di atteggiamenti pregiudiziali); Attività finalizzate a promuovere un atteggiamento empatico teso a creare le premesse per la realizzazione di un decentramento culturale e cognitivo negli alunni; Giochi “ a cambiare le storie” estesi ai genitori, dei quali, anche in questo progetto, è stata richiesta la partecipazione e il coinvolgimento alle attività scolastiche; Laboratorio drammatico-espressivo finalizzato a mettere in scena la storia presa come punto di riferimento del progetto; Progettazione dell’allestimento scenico condiviso; Laboratorio grafico-pittorico per la realizzazione delle scenografie, dei costumi e degli oggetti scenici necessari all’allestimento scenico;
RISULTATO PREVISTO: Spettacolo di fine anno realizzato ed interpretato dagli alunni delle classi coinvolte nel progetto.

TITOLO DEL PROGETTO:  Liberamente tratto…da “Il piccolo Principe”! Parola chiave: viaggio (e semantica del viaggio).
SCUOLA: Elementare Montessori (Fano)
CLASSI COINVOLTE: Tutte le classi del plesso
METODOLOGIA UTILIZZATA:  Metodo euristico, dialogico; apprendimento attivo; Brainstroming; Approccio critico-problematico; Approccio laboratoriale; Tutoring; gioco di ruolo; coinvolgimento di genitori stranieri per apporto diretto e/o indiretto di documentazioni e di informazioni.
DESCRIZIONE DEL PERCORSO - FASI DI LAVORO:
CON GLI INSEGNANTI:
Incontri propedeutici con gli insegnanti delle classi coinvolte nel progetto a scopo informativo e formativo, cioè teso ad individuare una strategia di lavoro flessibile eppur sempre ancorata a riferimenti importanti per procedere in modo efficace e sistematico nello sviluppo del percorso stabilito; Analisi del contesto scolastico; Definizione delle linee guida del percorso caratterizzato, comunque e sempre, dalla flessibilità; Scelta dei personaggi; Individuazione della lingua inglese come filo conduttore per lo sviluppo del percorso progettuale.
CON GLI ALUNNI:
Situazione Stimolo: lettura della storia del Piccolo Principe in una versione che mantiene solo alcuni tratti di quella originale ( esistono tanti piccoli principi che sono dei cantastorie e girano per il mondo); Discussione, riflessione e considerazioni collettive sulla storia; Riflessione sulla diversità ambientale, culturale, sociale,… Approfondimento geografico e culturale dei siti presi in esame; Rilevazione di elementi comuni e differenti all’interno di fiabe appartenenti a vari paesi del mondo; Analisi delle modifiche apportate a fiabe molto conosciute (Cenerentola, ad esempio) e riflessione sulla diversità delle versioni esistenti di una stessa storia; Attività di drammatizzazione; Progettazione dell’allestimento scenografico destinato allo spettacolo che scaturirà dal percorso stabilito dal progetto; Laboratorio grafico-pittorico-manipolativo per la realizzazione di costumi, di scenografie, di oggetti scenici; Messa in scena delle narrazioni che hanno suscitato maggiore interesse nei bambini.

TITOLO DEL PROGETTO:  intercultura in continuità
SCUOLA:  Scuola elementarePoderino (Fano)
CLASSI COINVOLTE:  Prime classi
METODOLOGIA UTILIZZATA:  Metodo euristico, dialogico; apprendimento attivo; Situazione stimolo; Brainstorming; Approccio critico-problematico; Approccio laboratoriale; Tutoring; gioco di ruolo; approccio ludico.
DESCRIZIONE DEL PERCORSO - FASI DI LAVORO-
CON GLI INSEGNANTI:
Incontri propedeutici con gli insegnanti delle classi coinvolte nel progetto a scopo informativo e formativo, cioè teso ad individuare una strategia di lavoro flessibile eppur sempre ancorata a riferimenti importanti per procedere in modo efficace e sistematico nello sviluppo del percorso stabilito; Definizione delle linee guida del percorso caratterizzato, comunque e sempre, dalla flessibilità; Individuazione dei personaggi all’interno di quelli attivati nella scuola dell’infanzia, in ragione della promozione della continuità educativo-didattica verticale; Individuazione della lingua inglese come filo conduttore per lo sviluppo del percorso progettuale.
CON GLI ALUNNI:
 Invenzione di storie con i personaggi mutuati dagli sfondi integratori attivati nella scuola dell’infanzia; Attività grafico- espressive-manipolative-ludiche; Attività di drammatizzazione; Discussioni collettivi per l’invenzione di storie e di fiabe.
RISULTATO PREVISTO
: Spettacolo di fine anno realizzato ed interpretato dagli alunni delle classi coinvolte nel progetto.

Le attività con l'animatore interculturale, esperto in attività musicali e drammatico-espressive: Giorgio Caselli
TITOLO DEL PROGETTO: Interculturalità e musica
SCUOLA: Elementare Corridoni (Fano)
CLASSI COINVOLTE: II/III/IV
METODOLOGIA UTILIZZATA: Metodo euristico, dialogico; apprendimento attivo; Brainstorming; Approccio critico-problematico; Approccio laboratoriale; Tutoring; gioco di ruolo;
DESCRIZIONE DEL PERCORSO- FASI DI LAVORO-
NOTE: Il plesso scolastico in cui è previsto l’intervento dell’animatore interculturale presenta una popolazione scolastica ampiamente eterogenea dal punto di vista delle presenze di bambini immigrati e questo è sicuramente dovuto al fatto che la scuola ha un’organizzazione a tempo pieno e che, perciò, soddisfa maggiormente le esigenze lavorative dei membri delle famiglie straniere presenti. L’eterogeneità impone una pianificazione dell’intervento circostanziata che tenga in debito conto i conflitti interetnici abbastanza frequenti nel contesto scolastico in cui l’animatore agisce. Le significative resistenze all’integrazione provenienti anche dalla famiglie degli immigrati hanno fatto sì che fosse improponibile il coinvolgimento dei genitori nel progetto ideato congiuntamente da esperto ed educatori della scuola. Laboratorio di ascolto di musiche appartenenti a varie realtà culturali del mondo; Laboratorio di strumenti a percussione finalizzato a creare le condizioni per un coinvolgimento diffuso alle attività e come momento “terapeutico” per stemprare situazioni di disagio e di mancata accettazione; Visione e fruizione attiva di CD-rom interattivi in grado di stabilire connessioni interdisciplinari con la lingua italiana e straniera e con discipline quali la storia, la geografia, gli studi sociali… Visione di video cassette da cui si evincano i principali e peculiari aspetti delle culture presenti del contesto scolastico, finalizzata alla conoscenza delle culture “altre” , al loro riconoscimento e alla loro valorizzazione. RISULTATO PREVISTO
: Spettacolo musico-teatrale

TITOLO DEL PROGETTO:  Fiabe e musica per un’educazione all’interculturalità.
SCUOLA: Scuola elementare Ponte Metauro –Fano-
CLASSI COINVOLTE:  I/II/III/ IV/V
METODOLOGIA UTILIZZATA: Metodo euristico, dialogico; apprendimento attivo; Situazione stimolo; Brainstorming; Approccio critico-problematico; Approccio laboratoriale; Tutoring; gioco di ruolo;
DESCRIZIONE DEL PERCORSO - FASI DI LAVORO-
CON GLI INSEGNANTI:
Incontri propedeutici ed in itinere con gli insegnanti delle classi coinvolte nel progetto a scopo informativo e formativo, cioè teso ad individuare una strategia di lavoro flessibile eppur sempre ancorata a riferimenti importanti per procedere in modo efficace e sistematico nello sviluppo del percorso stabilito; Scelta di un repertorio di musiche relative a diverse culture; Scelta di fiabe di varie realtà culturali che realizzino facilmente l’inserimento della componente musico-espressiva.
CON GLI ALUNNI:
Lettura di storie partenopeee, cubane, tunisine, albanesi e indiane del centro America; Individuazione di analogie e differenze, di affinità e di similitudini; Riflessioni sulle differenze delle religioni peculiari di questi popoli; Discussioni, riflessioni e considerazioni collettive sull’attività di comparazione; Approfondimento geografico-culturale dei contesti socio-culturali delle fiabe, finalizzato alla comprensione delle situazioni dei paesi presi in esame, alla contestualizzazione e alla collocazione delle narrazioni inventate; Comparazione del ruolo che la donna assume nelle varie popolazioni e culture; Cartelloni esemplificativi; Invenzione di racconti ambientati negli scenari geografici individuati; Creazione di personaggi, di situazioni; Laboratorio musico-espressivo: ascolto di melodie tipiche delle culture individuate per il percorso; Conoscenza delle caratteristiche strutturali e delle sonorità di strumenti etnici e acquisizione della capacità di suonare tali strumenti; Utilizzo degli strumenti nello spettacolo di fine anno.
RISULTATO PREVISTO: Spettacolo musico-teatrale realizzato dagli alunni sulle storie utilizzate per lo sviluppo del progetto.

TITOLO DEL PROGETTO: Progetto “coro”
SCUOLA: Elementare Bellocchi (Fano)
CLASSI COINVOLTE: Tutte le classi
METODOLOGIA UTILIZZATA: Metodo euristico, dialogico; apprendimento attivo; Brainstorming; Approccio critico-problematico; Approccio laboratoriale; Tutoring; gioco di ruolo;
DESCRIZIONE DEL PERCORSO - FASI DI LAVORO - (ATTIVITA')
Laboratorio di ascolto di musiche appartenenti a varie realtà culturali del mondo; Laboratorio di strumenti a percussione finalizzato a creare le condizioni per un coinvolgimento diffuso delle attività Ascolto di musiche etniche finalizzato a rilevare le emozioni che comunicano le peculiarità sonorità prodotte da varie etnie; Associazione musica- emozione; Ascolto di canti caratteristici di varie etnie; Laboratorio di canto per la realizzazione di un coro in cui siano presenti tutti gli alunni della scuola; Visione e fruizione attiva di CD-rom interattivi in grado di stabilire connessioni interdisciplinari con la lingua italiana e straniera e con discipline quali la storia, la geografia, gli studi sociali… Visione di video cassette da cui si evincano i principali e peculiari aspetti delle culture presenti del contesto scolastico, finalizzata alla conoscenza delle culture “altre” , al loro riconoscimento e alla loro valorizzazione.
RISULTATO PREVISTO: Spettacolo: esibizione in coro di tutti gli alunni coinvolti nel progetto.

PROGETTO:  ”Mr. Spaghetti makes and friends”
SCUOLA: Scuola elementareFenile (Fano)
CLASSI COINVOLTE : Tutte le classi
METODOLOGIA UTILIZZATA:  Metodo euristico, dialogico; apprendimento attivo; Situazione stimolo; Brainstorming; Approccio critico-problematico; Approccio laboratoriale; Tutoring; gioco di ruolo;
DESCRIZIONE ATTIVITA':
Per la descrizione delle attività relative a questa scuola si veda la scheda dell’animatore interculturale Gabriele Bertozzi. (pag.6) I due animatori interagiscono e si fungono vicendevolemente da supporto incrociando i propri percorsi e collaborando in modo sinergico per il raggiungimento di un obiettivo finale unico e condiviso. RISULTATO PREVISTO: Spettacolo realizzato dagli alunni delle classi coinvolte nel progetto.

PROGETTO: Le attività dell’animatore si inseriscono nel progetto europeo “Socrates” coadiuvato dal Esoh Elamé
SCUOLA: Elementare “L.Rossi” (Fano)
CLASSI COINVOLTE: Tutte le classi
METODOLOGIA UTILIZZATA: Metodo euristico, dialogico; apprendimento attivo; Brainstorming; Approccio critico-problematico; Approccio laboratoriale; Tutoring; gioco di ruolo;
DESCRIZIONE ATTIVITA':
Laboratorio di ascolto di musiche appartenenti a varie realtà culturali del mondo; Laboratorio di strumenti a percussione finalizzato a creare le condizioni per un coinvolgimento diffuso alle attività; Ascolto di musiche etniche finalizzato a rilevare le emozioni che comunicano le peculiarità sonorità prodotte da varie etnie e, in special modo della cultura africana; Associazione musica- emozione; Ascolto di canti caratteristici di varie etnie; Laboratorio di canto per la realizzazione di un coro in cui siano presenti tutti gli alunni della scuola; Visione e fruizione attiva di CD-rom interattivi in grado di stabilire connessioni interdisciplinari con la lingua italiana e straniera e con discipline quali la storia, la geografia, gli studi sociali… Visione di video cassette da cui si evincano i principali e peculiari aspetti delle culture presenti del contesto scolastico, finalizzata alla conoscenza delle culture “altre” , al loro riconoscimento e alla loro valorizzazione; Realizzazione di un coro di plesso; Utilizzazione di fiabe africane come quadro di riferimento per attività drammatico-teatrale; Integrazione narrazione musica; Realizzazione di uno spettacolo in cui confluiscano tutte le attività svolte.
RISULTATO PREVISTO: Esibizione in coro di tutti gli alunni coinvolti nel progetto; Spettacolo interculturale di fine anno.